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L’uva colombana di Peccioli

Peccioli è un pittoresco comune dell’entroterra pisano dove l’uva Colombana rappresenta il prodotto tipico. E’ questo  il motivo che fa di Peccioli una comunità colombaniana dove San Colombano non é patrono ma verso di lui gli abitanti hanno sempre nutrito grande devozione e riconoscenza fin dal 600 d.C. per via dell'uva.
Si narra che proprio nel giorno della sua  morte, Colombano pregò i suoi discepoli:

“che un carico di codici e di arredi , di icone   e di doni , partisse sulla via di Pietro e si fermasse dove che fosse ispirato da Dio e con esso - sua croce - dolce segno di comune radice , di tralci ripetutamente potati .......”. Le parole del Santo non rimasero vane, i discepoli si tramandarono negli anni tale insegnamento giungendo nelle loro peregrinazioni in numerose località italiane. Quando giunsero a Peccioli, non vi trovarono “uomini colti” a cui lasciare codici, né grandi chiese in cui depositare gli arredi, ma terra sana e un popolo ricco “d’un cuore d’oro e d’una fede viva e generosa” capaci e pronti a ben accogliere la Vite di San Colombano.

Da allora il vitigno è coltivato con amore sulle colline intorno a Peccioli, grazie al legame sincero sentito dalla gente che lo ha conservato  e tramandato anche in periodi sfavorevoli e l’uva Colombana bianca di cui si può apprezzare lo speciale sapore ed il colore ambra/dorato è l’unica che viene ricordata come Uva Colombana di Peccioli fin dai tempi antichi.

La Colombana viene portata, sulle tavole fino a novembre … e dopo … i grappoli appesi nella case, in luoghi areati ed asciutti, formano i “ pendoli” da mangiarsi durante l’inverno quando i chicchi sono divenuti passiti e dolci. Nella tradizione viene ricordato di conservare l’uva almeno fino a Capodanno poiché “Chi mangia la Colombana  il primo dell’anno conta soldi tutto l’anno”

Altra tradizione la rammentano i Pecciolesi che se interrogati, possono raccontare come meno di un secolo fa, quando le diete erano fatte per ingrassare, le famiglie benestanti (soprattutto di Firenze)  passavano a Peccioli, una settimana di cura dell’uva, per disintossicarsi e per rinforzarsi prima dei rigori dell’inverno, perché le erano attribuite proprietà disintossicanti e ricostituenti.

L’uva colombana era presente e richiesta sui mercati toscani e italiani, fino ad arrivare nei paesi del Nord Europa, in Germania ed Inghilterra, dove l’uva colombana di Peccioli era ricercata e apprezzata agli inizi dello scorso secolo. Erano le donne che raccoglievano le pignette d’uva che necessitano di mani delicate e pazienti, le stesse donne che preparavano le “padelline”, le cassette d’uva.

“E’ un vitigno di antica fama locale ancora molto coltivato, tanto da costituire dopo lo Chasselas, la varietà che dà la maggior quantità di uva da esportare. Nulla di preciso si sa sull’introduzione di questo vitigno, una cosa sola è certa ed è che questo vitigno è coltivato da tempo remotissimo nella provincia di Pisa e che la sua importanza risale a qualche centinaio di anni fa.” 

Si tratta di un tipo di uva da tavola dal chicco rotondo, di colore ambrato a maturazione; ha sapore dolce, molto zuccherino e  odore fruttato molto intenso. Non molto soda, in alcuni casi viene impiegata anche per la vinificazione. Per la sua consistenza e per il contenuto zuccherino si presta ad essere conservata fino all'inizio dell'inverno, in locali arieggiati tipici delle campagne della zona, dove i contadini erano soliti appendere, nei diversi periodi, oltre all'uva anche pomodorini "da serbo" e patate. In passato era conosciuta sui mercati nazionali di Firenze, Genova e Milano, ed esteri della Jugoslavia e dell'Inghilterra.

A causa dell'introduzione sui mercati delle uve da tavola meridionali e allo sviluppo nella zona di altre produzioni agricole é stata da anni abbandonata e ripresa solo a partire dagli anni del Giubileo, grazie all'intraprendenza di alcune donne pecciolesi che hanno costituito il Consorzio Agripeccioli che ha voluto rivalorizzare tale coltivazione sulla scia del movimento colombaniano sorto proprio in quegli  anni.

Così anche oggi, nella campagna pecciolese, si possono scorgere filari di quest’uva. Uva che trova la sua origine in tempi remoti ed è coltivata e tramandata per tradizione di generazione in generazione.

 


 Locandina Festa Patronale 2007

 

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Regione Toscana
Provincia: Pisa
Comune: Peccioli
Superficie: Km92,60
N° Abitanti: 4.936
Nome degli abitanti: Pecciolesi

 

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