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Sono 5 le Fondazioni Monastiche di San Colombano

San Colombano nasce in Irlanda, nella contea del Leinster, nel 540 circa. Abbraccia la vita consacrata e si ritira dapprima nel monastero di Cluain-Inis nell’Ulster, poi a Bangor vicino Belfast, dove completa gli studi e diviene sacerdote. Verso il 590 è nominato abate e con dodici monaci abbandona per sempre la patria, al fine di farsi missionario e pellegrino sul continente.

Dopo la caduta dell’impero romano, infatti, a causa delle continue guerre la vita delle popolazioni è flagellata dalle povertà e dalle epidemie. Raggiunge il regno dei Franchi, territorio corrispondente all’attuale Francia, dove fonda un primo monastero nella foresta d’Annegray. Con il suo carisma, la santità e la cultura conquista la nobiltà locale, che si converte al modello di vita cristiana di cui egli è rigoroso esempio. L’afflusso di nuovi monaci rende necessaria la fondazione di un secondo monastero e poi un terzo, per i quali Colombano sceglie le vicine località di Luxeuil e Fontaine.  Questi umili monasteri sono organizzati come vere e proprie aziende agricole, capaci di ospitare e offrire assistenza agli ammalati e ai poveri. 

Colombano combatte le ingiustizie dei potenti, i soprusi verso i deboli e la pratica dello schiavismo. A causa di ciò è perseguitato, imprigionato e condannato all’esilio insieme ai monaci arrivati con lui dall’Irlanda. Inizia così, vent’anni dopo l’arrivo in Francia, la sua avventurosa peregrinazione attraverso i territori corrispondenti all’attuale Austria, Germania e Svizzera. Fonda a 72 anni il nuovo monastero di Bregenz, all’estremità orientale del lago di Costanza, dal quale è costretto a ripartire ancora una volta per mettere in salvo i suoi monaci all’arrivo delle truppe del sovrano che lo perseguita.

L’età avanzata non gli impedisce di valicare con coraggio le Alpi e scende in Lombardia, nel Regno longobardo della regina Teodolinda e del suo sposo, il duca di Torino Agilulfo, che lo accolgono con onore e devozione. Per un anno circa il Santo avvia un’intensa opera evangelica a Milano, poi raggiunge con i monaci la Val Trebbia, per fondarvi, in accordo con i sovrani, il monastero di Bobbio, destinato a diventare nel Medioevo, al pari di Luxeuil, un grande centro di cultura e d’integrazione dei popoli.

Il Santo muore il 23 novembre 615 e da allora, lungo i secoli, la sua tomba custodita nella cripta della chiesa abbaziale di Bobbio è meta d’incessanti pellegrinaggi.

San Colombano è considerato il primo grande uomo europeo e ancora oggi, a distanza di quattordici secoli, offre con la sua testimonianza di vita un modello coraggioso nel faticoso processo di riunificazione del vecchio continente. Il suo monachesimo è un’eredità culturale per tutti noi, ancora oggi capace di irradiare la luce della fede, e con essa la speranza, la fiducia e la cultura necessarie alla costruzione della nuova Europa impegnata in rinnovato processo d’unificazione e integrazione tra popoli.

 


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