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Chiesa di San Colombano

La costruzione della chiesa di San Colombano in Fanano si deve a Sant’Anselmo di Nonantola, nato verso il 720 a Cividale o Vicenza. Figlio del duca del Friuli, Anselmo lascia la vita di corte e i propri diritti ereditari per dedicarsi ad una vita di santità. Compie la sua preparazione spirituale a Bobbio. Raggiunge poi la valle dell’Alto Panaro, dove riceve in dono dal re longobardo Astolfo, di cui è cognato, la terra di Fanano e di Sestola. Qui fonda un cenobio per accogliere i monaci che numerosi gli si erano radunati attorno, presumibilmente nella zona che ancora oggi conserva la denominazione di “Abà” e “Badiola” (termini derivati da “abbazia”). Fonda poi un ospizio per i pellegrini  situato più in alto, verso il passo di S. Croce Arcana.

Nell’anno 751 Anselmo si trasferisce a Nonantola, per fondare su invito del re Astolfo l’Abbazia, voluta quale sentinella avanzata verso l'Esarcato e porta aperta sulla via di comunicazione con la Toscana, dove si contano alcune tra le altre sue fondazioni minori.

Il monastero di Fanano, con tutti i beni annessi, passa così alle dipendenze di Nonantola che divenne il nodo del nuovo complesso viario. Caduto in disgrazia sotto re Desiderio, viene richiamato alla funzione di abate da Carlo Magno. Alla sua morte, avvenuta nell'803, i suoi monasteri raccolgono 1144 tra monaci e monache.

Edificata sopra il Poggetto che si leva ad ovest della chiesa parrocchiale di Fanano, è ritenuta da numerosi studiosi la prima chiesa cristiana sorta in questa terra, intorno all'VII secolo. Dell’originaria chiesa del monastero di Fanano, dedicata da Anselmo a San Colombano ed eretta frettolosamente, non ha resistito al tempo che una piccola cappella, il cui portale recava inciso nella pietra il messaggio di devozione: 

Columbane preces oramus porrige dive
Ut pater omnipotens crimina nostra lavet.

La strada che collegava i due monasteri benedettini fondati da Anselmo - la Via Romea Nonantolana che passando per Fanano, collegava il nordest europeo con Roma - assunse importanza strategica di tutto rilievo, permettendo il collegamento, attraverso il Passo della Calanca, con i ducati longobardi di Spoleto e di Benevento percorsa da milizie, corti reali, viandanti, pellegrini che si recavano a Roma.

Ricostruita nel 1580, fu abbattuta 15 anni dopo da venti e temporali e nuovamente riedificata da Ottonello Ottonelli, tant'è che della struttura originaria conserva soltanto le fondamenta. Il Battistini la restaurò nel 1887. Oggi la sua vista è coperta da un fitto bosco di abeti piantati alcune decine di anni or sono.


  La Chiesa di San Colombano

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