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La chiesa di San Colombano

Il Comune di Briga Novarese occupa l’estremo lembo della fertile pianura novarese, che si spinge a oriente sino ai piedi delle ultime propaggini del Mottarone. Tra questi colli si distingue il “sacro colle di San Colombano”, carico di storia e particolarmente caro ai cuori dei Brighesi. La sommità della collina di san Colombano è raggiungibile mediante una comoda strada in gran parte asfaltata, ma - per gli appassionati - è rimasta ancora la vecchia mulattiera che passa acconto alla chiesa della Madonna del Motto, e che all'epoca del castrum era la sola via di comunicazione con la sottostante villa, vale a dire con l'abitato di Briga. Dalla sommità si ammira la pianura novarese fino a ravvisare la mole antonelliana.  Lo sguardo spazia fino alle rovine dei vicini fortilizi delle colline di Buccione e del Mesma, all’orizzonte svetta la mirabile corona delle Alpi.

E' stata avanzata l'ipotesi di un insediamento colombaniano fin dall’alto medioevo, e da un documento del 912 si rileva la presenza di beni del monastero di Bobbio nel novarese. L’unico luogo novarese in cui risulti attestato il culto di san Colombano è appunto Briga, trovandosi Biandrate nella diocesi di Vercelli. Per quanto riguarda Comignago, si tratta di un banale errore nella lettura di un documento. Dell’eventuale insediamento monastico colombiano altomedievale non si conoscono testimonianze scritte, le prime notizie certe sul culto riguardano il primitivo oratorio, probabilmente inserito nelle mura del castello, ad opera di conti di Biandrate intorno al 1140.
Dopo il 1603 il culto, con il passare del tempo, si trasformò in quello della “Madonna di San Colombano”. Questo avvenne con l’arrivo da Roma di un meraviglioso gruppo di sculture lignee “dell’Annunciata, dell’Arcangelo Gabriele e del Padre Eterno”, dono di alcun benefattori brighesi residente nell’Urbe, finite poi trafugate nella notte del 13 ottobre 1971. Il cambiamento di culto fu, come detto, graduale, tanto che la chiesa continuò ad essere ufficialmente chiamata con la sua dedicazione originaria. Papa Clemente VIII, Ippolito Aldobrandini, il 14 luglio 1597 concedeva ai visitatori del tempietto brighese, in regola con le leggi della Chiesa, l’indulgenza plenaria. Il 30 dicembre 1645 fu papa Innocenzo X a concedere una nuova indulgenza plenaria per i devoti visitatori durante la Domenica in Albis. In questi atti a chiesa è sempre chiamata “di san Colombano” e non dell’Annunciazione.

A testimonianza della grande fede popolare ci sono gli ex-voto, purtroppo in gran parte rubati già dal 1789. Il più antico e interessante, di cui riporta notizia lo studioso Francesco Allegra, è una tavoletta di legno datata 1666 in cui appare San Colombano, segno che il culto per il grande santo irlandese non era tramontato. Gli altri dipinti votivi sono dedicati alla Madonna di San Colombano.   Durante la sagra del 1962, il coadiutore don Mario Gagliazzi e una decina di giovani furono colpiti da un fulmine, ma riportarono solo lievi conseguenze. Fu dipinto un ex voto alla Madonna e a San Colombano che li avevano protetti.

Per i brighesi, la "collina sacra" è sempre il “colle san Colombano”. Nei periodi di pericolo collettivo, vi si rifugiavano spinti da un antico istinto religioso, ancora in occasione delle irruzioni delle milizie tedesche e repubblichine nel periodo tra il 1944 e il 1945.

Sopravvive la festa tradizionale di primavera che si celebra l’ultima domenica di maggio.

 


 La chiesa cinquecentesca del colle di san Colombano, di Francesco Allegra

 La chiesetta di San Colombano, tratto da "Briga c'è" - supplemento al periodico "Briga Informazioni" 1990

 Briga Novarese di Francesco Allegra

 

 

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Regione Piemonte
Provincia: Novara
Comune: Briga Novarese
Superficie: Km4,75
N° Abitanti: 3.015
Nome degli abitanti: Brighesi

Links Collegati
www.comune.briga-novarese.no.it

 

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