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La Via di San Colombano (post mortem)

In epoca medioevale i principali assi viari che interessavano l'Oltrepò Orientale e la Valle Versa erano tre. La "via Francigena", l'antica via Romea e la "via di San Colombano".

La via Francigena attraversava le attuali terre del Pavese e della Lomellina passando da Santa Cristina, Corteolona, Pavia, Tromello, Mortara e Robbio. Accanto a questa strada era già molto utilizzata la "via di San Colombano", oggi meno nota, ma non per questo meno importante. Questa arteria collegava Pavia con Bobbio attraversando l'Oltrepò Orientale e mettendo in comunicazione le valli Trebbia, Tidone e Versa con i centri lungo il Po e il Ticino. L'importanza di questa strada risulta evidente dal fatto che collegava la capitale dei Longobardi con uno dei centri culturali più importanti del nord Italia: il nucleo monastico di San Colombano e la città di Bobbio.

II tracciato valicava il Passo del Penice, passava per Canevino, la Valle Versa e attraversava il Po in prossimità di San Giacomo della Cereda.

E' storicamente noto il legame della basilica di San Pietro in Ciel d'Oro con la basilica protoromanica di Bobbio. A Pavia il cenobio benedettino, istituito da Liutprandro, fu celebre luogo di cultura con proprio scrittoio e scuole fiorenti dall'età Carolingia.

A Bobbio, dai resti della basilica, prese vita uno dei centri di cultura più importanti del nord Italia. La struttura creata da San Colombano (nel sec. IX) ebbe un ruolo fondamentale nella trasmissione del sapere. La sua importanza è ampiamente documentata. La "via di San Colombano" svolgeva quindi la funzione di collegamento tra Pavia e Bobbio e tra quest'ultima e i monasteri "gemelli" d'oltralpe: Luxeuil, Fontaine ed Annegray.

A cominciare dall'anno 860 il monastero di Bobbio godeva del privilegio del libero transito delle proprie imbarcazioni sul Po e sul Ticino allo scopo di favorire il collegamento con Pavia e con le strade per la Francia. E' quindi in questo periodo storico che l' antica "via di San Colombano" si afferma come il percorso più importante fra quelli che attraversavano l'Oltrepò Pavese fino a Pavia. Nell'860 dunque questo percorso da Bobbio a Pavia esiste già e, dalla documentazione esistente, risulta molto frequentata, abbastanza sicura e quasi tutta in costa o "a mezza costa". Alla fine del X secolo questa via è teatro del famoso miracolo che lega il suo nome a San Colombano. Nel 930, quando Re Ugo fece trasportare le reliquie di San Colombano da Bobbio a Pavia per indurre certi signori colà convocati a restituire al monastero di Bobbio le non poche terre usurpate, il sacro corteo passò per questa strada e nei pressi di  Canevino il parroco “empì alcuni fiaschi di vino, scese e li diede a coloro che recavano il sacro peso. Un fanciullo muto dalla nascita, vedendo quella turba di monaci esclamò: - "papà, papà, ecco che portano il corpo di San Colombano". (Campi: Historia di Piacenza, vol. I, pag. 256).

Sarebbe interessante ripercorrere l'antica via di San Colombano e ricalcare le tappe fatte dai monaci e dai pellegrini in epoca medievale. Questa idea fa parte delle iniziative che il Comune di Canevino intende realizzare. II progetto è denominato "Sulle Orme di San Colombano" - Progetto di opere e di iniziative collegate all'antico sentiero di San Colombano da Bobbio a Pavia lungo le vie Francigena e Romea.

In tal modo i pellegrini, fedeli o semplici turisti potranno così immergersi nuovamente in questi luoghi misteriosi e affascinanti.

 


 Le Tappe della Traslazione dell'urna di San Colombano

 

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